Case Editrici e Self Publishing
Libri Porta-a-Porta.
Che non è la nota trasmissione TV (ma “quello” quando va in pensione? Finché avrà la “sua” televendita personale mascherata da inchiesta giornalistica, sarà l’autore più venduto in Italia). No, qui si tratta di vendita porta-a-porta di libri. Non di vaschette di plastica o di aspirapolvere stracari contro gli acari. Attenzione, di
L - I - B - R - I.
Meglio sillabare, dato l’alto tasso di analfabetismo funzionale o disfunzionale che sia.
Da quando è pubblicata, Gloss ha conosciuto autrici e autori che cercano il successo vendendo libri a parenti, amici e conoscenti, (anche se, per darsi da fare, andrebbero accantonati ego e orgoglio, ma l’argomento richiederebbe l’esercizio di psicologia da “Settimana Enigmistica” e non è questo il luogo, almeno non oggi). Un autore ha bisogno del riconoscimento altrui, meglio se economico, fosse anche solo di un euro a copia, se no cosa scrive a fare?
Perché Scrivere.
Allora, la domanda fondamentale è: perché si scrive? Siccome Gloss non ama salire in cattedra, riporta solo l'umile sua esperienza: nel suo caso, l’obiettivo è quello di essere di un qualche aiuto al prossimo. E non è piaggeria, ma necessità di fare qualcosa di buono. Chiediamoci cosa stiamo a fare su questa terra. Sono discorsi profondi, che richiedono anni di lavoro sul sé. O anche solo un istante col Daimoku.
La Badante Letteraria.
Ci fu un periodo di un paio d’anni in cui Gloss pensò, nella sua ingenuità, di offrirsi in quanto poetica “badante letteraria”, e oggi Gloss ammette “idealizzata”, figura di accompagnatrice verso il successo per scrittori emergenti, meritevoli di incoraggiamenti e di attenzione da parte del pubblico. Scriveva critiche letterarie e relative osservazioni volte al miglioramento dell’autore e dell’autrice, nonché del loro modello di scrittura. A prescindere che, consapevole di leggere un principiante, i “refusi” da seconda elementare le precludevano il proseguimento della lettura, dovette superare blocco, e sentimento di colpa, imparando a memoria i Dieci Imprescrittibili Diritti del Lettore proposti da Daniel Pennac.
Si confrontò con circa due centinaia di esordienti, giustificando il proprio tempo - perso - con il motto che “si impara anche dalle persone sbagliate”. A discapito della sua, di scrittura.
A Che Servono le Recensioni.
Gloss apprese molto dagli sbagli (altrui e propri), oggi la qualità della sua produzione è migliorata, ma perché accadesse si è concessa l’abbandono degli esordienti al triste destino dei non letti, tornando a studiare quelli più Grandi di Sé.
Se si parte dal presupposto che lo scrivere può interessare o supportare qualcuno, è concepibile richiedere una recensione. Le recensioni fanno girare i libri! E torniamo al discorso della gratificazione da badante letteraria di cui sopra. Gloss trovò interessante per sé e la sua vita alcune opere da debuttanti tanto da scriverne esegesi positive. A volte è sufficiente anche una sola persona che apprezzi, non sono necessarie osannanti folle oceaniche.
Self Publishing.
Alcune librerie e alcuni blogger letterari snobbano autrici e autori che si autopubblicano. A costoro va ricordato che Dante, D’Annunzio, Svevo lo fecero e non per questo valgono di meno. Valgono eccome! Meditiamo sul concetto di valore della cultura per la società. D’Annunzio è uno dei maestri letterari di Gloss. Sulla base della convinzione secondo cui l’artista debba incarnare un essere superiore, un superuomo la cui missione è educare il volgo alla bellezza attraverso la poesia, D’Annunzio recupera la ‘contaminatio’, stratagemma antico dello storytelling, riproducendo il nostro immenso patrimonio poetico mitologico e leggendario, per. Punto, Gloss preferisce non utilizzare la parola, prima di aver dato le necessarie motivazioni. Fatta la tara delle sue preferenze politiche (non era fascista, ma liberale, leggete la "Carta del Carnaro"), volto al recupero del classicismo antico e rinascimentale, D’Annunzio sperimenta tutti gli stili di scrittura, sia contemporanei che antichi (“Maia”), e tutte le poetiche (simboliste, veriste, russe, futuriste, crepuscolari). D’Annunzio fa riferimento al classicismo di Carducci e ai parnassiani francesi. Porge una speciale attenzione al simbolismo, ricavato dall’identificazione del poeta con la natura, con un elemento di volta in volta diverso (panismo) o all’antropomorfizzazione degli esseri naturali (“Canto Nuovo”), guarda a Baudelaire, recuperando temi erotici e quasi pornografici (“Intermezzo di Rime”), si ispira a temi di piacere, sesso, crudeltà in ambiti e stili classicheggianti (“Isotteo e Chimera”). Quindi, copiava. Copiava, sì, copiava (ecco il verbo impronunciabile), ma originalizzando (1) l’originale. E si autopubblicava senza vergogna. Anzi, si è persino indebitato, sbattendosi dei debiti.
Diffusione della Cultura e Compensi.
Gloss conosce tante autrici e autori che si autopubblicano, facendone una ragione di vita, con blog, mailing list di incoraggiamento. Creano Valore con la diffusione della Cultura. Promuovono, pur di non restare fermi sulle stitiche posizioni che non portano valore.
Per inciso, sotto il profilo pratico, con l’autopubblicazione così com’è strutturata oggi, nell’era Amazon, l’autore percepisce i guadagni il mese successivo alla vendita, non a fine anno e solo al raggiungimento di un minimo di vendite, come invece fanno certe CE (Case Editrici).
Qui sono necessarie delle puntualizzazioni. Alcune, sono relative al guadagno dell’editore che ha una serie di costi vivi dei quali deve rientrare (l’editore non fa beneficenza, è pur sempre un imprenditore!) Tempi e percentuali sono da negoziare con lui in fase di firma del contratto, a partire dal prezzo di copertina. Finché un libro costerà 10 euro, non porterà valore a nessuno, tantomeno all’autore! Va anche detto per onestà che ci sono editori che pagano di più, ma unicamente perché sborsano di tasca propria. E prima o poi, chiudono.
Ma poi riaprono in casa d'altri, perdendo autonomia, guadagnandoci in distribuzione, tra queste la Brè Edizioni che, di Gloss, ha pubblicato:
'Rinascite Ribelli #siamotuttijoker', saggio per sensibilizzare circa la violenza di genere. C’è la faccia dell’autrice Gloss truccata da Joker in copertina.
'Parerga Violenti', spicilegio poetico in forma di vocabolario, dove singole parole sono proposte nei loro etimo e analizzate nel dettaglio allo scopo di invogliare a lasciare al più presto il proprio picchiatore. La copertina rappresenta una donna prostrata, nuda e involuta su sé stessa, che si autotutela, quasi in meditazione. Le scapole strette diventano il simbolo dell’eterno femminino, quello che dà la vita agli individui. Da ex Arti Director della Milano da Bere, Stefi Pastori Gloss sa che la copertina di un libro ne vende il contenuto. Questa silloge, Parerga Violenti, costruita sul sottofondo della violenza sulle donne, nella veste grafica tipo vocabolario, analizza l'etimo alcuni lemmi ne e approfondisce il significato lessicale, allo scopo di suggerire alle donne maltrattate di lasciare il picchiatore. Per inciso, si troveranno tante occorrenze riferite a Donna o donna. La scelta cade di volta in volta sul Maiuscolo o sul minuscolo a seconda che la poesia si riferisca all’Eterno Femminino o alla quotidianità. E talvolta alcuni termini saranno in corsivo, a sottolineare parole desuete o concetti pregnanti per la poesia in questione.
A Lettori e Lettrici si vorrebbe trasmettere speranza. Speranza che si possa uscire dalla violenza domestica. Oltre a un ampliamento di nozioni provenienti dalla Cultura Alta, si vorrebbe trasmettere le cognizioni necessarie a riconoscere la violenza per poi attivarsi in modo da uscirne prima che sia troppo tardi.
'Fuochi d’Artificio', romanzo ambientato durante la Guerra, dove i protagonisti cercano di sopravvivere ciascuno a suo modo, utilizzando la sessualità. Preti e suore, ragazzi con ragazzi, bambine e gente comune, ciascuno come può. Sulla copertina è rappresentata una donna in stile anni Quaranta in abiti discinti: molte donne a quell’epoca si accorsero di stare sedute sul proprio tesoro.
'Bidellume', romanzo ambientato a scuola, tratta le sfiGhe trasformate in sfiDe della bidella protagonista, che aiuta una studentessa ad affrontare una bulla. La copertina rappresenta due giovani donne, in colori neutri che ben simboleggiano la necessità di non impicciarsi degli affari altrui, tranne che nei casi di bullismo.
'L'Amore Indossa Collant di Carne', racconti gioiosi per l’uso corretto degli stereotipi. La raccolta tratta gli stereotipi di genere e non, da sfatare, allo scopo di realizzare una sensibilizzazione circa il loro uso improprio. Racconti da poter leggere con agio la sera prima di addormentarsi, caratterizzati dall’esposizione critica di atteggiamenti e consuetudini stereotipate, a volte alla base delle discriminazioni di genere, pur rilassando mente e corpo. La critica sottile è dominata dall’ironia. E se anche una sola persona traesse beneficio da questa opera, Gloss sentirà di aver fatto un po’ di bene. In copertina, l’elaborazione grafica di una foto da lei scattata in un museo parigino.
Cose da Contratto e Cose No.
La sola cosa non contrattabile sono gli argomenti. Un editore serio conosce il mercato e sa cosa vende e cosa no.
Ma ci sono autrici e autori che considerano i colleghi pubblicati da CE persone “che se la tirano” e “ci pisciano sopra a queste convenzioni di gente repressa, che cerca un riscatto sociale mettendosi la maschera dello scrittore e dell'intellettuale” (cit.) “Scrivo, non sono uno scrittore, se lo fossi girerei con espressione da stitico, il maglioncino lupetto nero e la giacca in velluto ricoperta di forfora sulle spalle.” (cit.)
Evviva la fiera dei luoghi comuni! Gloss li conosce, purtroppo. Uno scrittore non lo è perché porta la giacca di velluto ricoperta di forfora (basti guardare un Houellebecq qualsiasi).
Gloss allora suggerisce a coloro che parlano male di Fabio Volo di non invidiare chi sta nel gioco ed è molto bravo a giocare. La lamentela attira la sfiga. Prima di criticare gli altri o le altre, è necessario entrare nelle loro scarpe e fare il loro cammino. Chi cita maschere pirandelliane, dovrebbe sapere che la faccenda di mettersi le scarpe altrui è sempre di Pirandello, altro auto pubblicato, che emigrò a Bonn per laurearsi, perché non abbastanza riconosciuto in Italia dagli altri intellettuali.
Insomma, le grandi CE non pubblicano più emergenti, perché troppo poco remunerativi. Le piccole CE invece li pubblicano, ma poi chiudono per mancanza di fondi.
(continua)
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Note
(1) "Originalizzando" gerundio di un neologismo che significa rendere qualcosa più insolito e nuovo, non tornando alle origini ma ricreando qualcosa di inedito. A differenza del termine francese "originaliser", non implica un ritorno all'autenticità, ma piuttosto l'aggiunta di elementi esterni per renderlo stravagante e unico. Questo verbo è spesso usato da Gloss in contesti di linguistica per descrivere l'atto di rivitalizzare o dare nuova vita a concetti o lingue "morte".
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