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PAGARE PER LAVORARE

Che è successo in quest’anno tra il 2023 e il 2024 di rilevante per la vita di noi scribacchini? È appena iniziato l’inverno e sta già per arrivare la primavera. E mentre noi ci accontentavamo di seguire i capricci del clima passando repentinamente da piumotti a costumi da bagno e viceversa, oggi di tirare fuori dall’armadio il trench, in Francia i netturbini non hanno raccolto la spazzatura nei quartieri borghesi e pulivano solo quelli popolari per protestare contro la riforma delle pensioni. Carlà Brunì se l’è segnata al dito: Quelqu’un m’a dit que la monnezza sott cas a me nooonnnn. Nel frattempo, tre milioni e mezzo di francesi sono scesi in piazza per dire NO alla riforma delle pensioni voluta dal presidente Emmanuel Macron, che innalza l’età pensionabile da 62 a 64 anni. Un approfondimento sul perché in Francia lo strumento sciopero sia così importante lo si trova in calce. Sessantaquattro anni. Ripeto: Sessantaquattro anni. Per noi le priorità sono altre, tipo l’esordio dell

BENEFICIO DEL DUBBIO CHE NON C'È

Ieri sera, al Centro Pannunzio , ho avuto il privilegio di assistere alla premiazione di quattro grandi donne del mondo culturale e scientifico per comprovati meriti professionali nei rispettivi campi. In particolare, il premio “Ennio Flaiano Cultura” a due scrittrici, tra cui Marina Rota, celebrità letteraria tanto da essere stata prefatta dal noto Vittorio Sgarbi; il premio “Mario Soldati” all’architetta Donatella D’Angelo, eminenza nella rivalutazione progettuale di Antichi Borghi Italiani legati all’enogastronomia; il premio “Francesco De Sanctis” alla medica Simonetta Pagano, direttora amministrativa di Azienda Zero, eccellenza della sanità pubblica. Non uso più termini maschili virati al femminile in senso provocatorio, perché da ottobre persino una ieratica istituzione come il vocabolario Treccani si è adeguata alla modernità, riconoscendo l’esistenza di lemmi come architetta, medica; direttora forse no, ma “lascio”, come i cinquanta grammi in più che il salumaio carica sulla

UNA STORIA LETTERANTE

Sebbene già a sette anni la maestra mi avesse predetto che sarei stata scrittrice, vi sarei giunta in tarda età, negli anni Novanta, iniziando la professione lavorando per il cinema. Solo una femminista può scrivere le battute del più becero maschilismo a Carlo Verdone . In libreria avevo incontrato fin dalla fanciullezza i miei primi fidanzati. “Il Dottor Zivago” mi accompagnò ai quattordici anni. Mi ammorbò le sinapsi cattoliche, restando intrappolato per sempre nei meandri dell’intelligenza emotiva. Divenni così adolescenziale Principessa del Dubbio, di cui mi avvalsi per fronteggiare gli assalti di ragazzotti dal pelame incerto. Da allora fu un vorace susseguirsi di libri. Raramente ne lessi uno due volte, forse “Ventimila Leghe Sotto i Mari”, l’unione con Jules Verne avvenuta in tempi sessualmente non sospetti. Diventata Art Director in pubblicità, l’amore per la scrittura cinematografica scoccò sul set di uno spot TV diretto da Wim Wenders. Mi impegnai nella ricerca di personagg

MULTI MULTI MULTI TUTTO, NON SOLO MULTITASKING.

Oggi un autore, oggi, anche se pubblicato NON a pagamento, dev’essere un tuttofare. Saper parlare in pubblico, promuovere sui Social i propri libri come il più efficace dei Social Media Manager, preparare materiali di lancio e di follow up, scrivere la cartella stampa, adoperarsi nei confronti di media locali, nazionali e tutti gli eventuali strumenti alternativi, siano essi digitali, radiofonici, cartacei e financo televisivi; individuare i potenziali interessati in funzione dell'argomento del libro (in caso di violenza sulle donne, per esempio, i soggetti saranno sindacalisti, assistenti sociali, avvocate di genere, psicologhe esperte in trattamento di sopravvissute alla violenza del partner, criminologi clinici trattanti i maltrattanti incarcerati, operatori di centri anti violenza, allenatori di arti marziali che attivino corsi di auto difesa per donne, dialogando con tutte e tutti nei metalinguaggi a loro propri per convincerli a collaborare, magari ottenendo spazi fisici ch

QUANDO SCRIVO PARTO DALLA PANCIA

Partire dalla pancia, significa aprire le cateratte della creatività. Infatti, conosco bene il furore creattivo (sì sì con due T). Quel che resta dopo, è da rendere intelligibile anche agli altri e alle altre. Non a caso, quando si scrive un libro, ci si fidanza con lui a tempi prolungati. Essere scrittrice è un vero e proprio lavoro. Non si timbra il cartellino, ma ci si impegna a fondo per fare ricerca, intervistare altri oltre che sé stessi, si leggono opere altrui sullo stesso argomento. Ci si pone l’obiettivo di tradurre tutto questo "engagement" preventivo (non esiste parola in italiano che lo esprima in modo più efficace) in 5/6 pagine scritte al giorno. Lo scrivo a chiare lettere, almeno CINQUE pagine al giorno, già revisionate. Poi arrivano le riletture successive che se non sfociano in controlli e riscritture, in media me ne occorrono una quindicina, non sono utili. Questo si traduce in una media di cinque anni di tempo per scrivere un romanzo. In ogni libro, sagg

PARERGA E SEDUZIONE

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Allo scopo di dare una rifinitura al sistema filosofico contenuto all’interno della sua opera più importante, “Il mondo come volontà e rappresentazione”, nel 1851 il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer pubblica in due volumi i “Parerga e Paralipomena”, una raccolta di scritti comprendente parabole, metafore, similitudini e aforismi. Per crasi semantica, tenderei a considerare quei Parerga ciliegine sulla torta che, seppur decorative nella loro bellezza, sono inutili e possono continuare a sottolineare cose tralasciate e omesse quanto la misoginia dello Schopenhauer. A parziale compensazione, ecco allora i miei “Parerga Violenti” per invitare la donna maltrattata a scappare dal picchiatore personale prima che sia troppo tardi. Non è questione di prendere le misure dei rispettivi aculei, come pare suggerisca il filosofo con il “dilemma del porcospino” – per riflettere su quale sia la giusta distanza da osservare affinché sia possibile vivere all’interno di una coppia (e quindi della s

Nuove frontiere di seduzione

Vorrei parlare di letteratura partendo dalla seduzione. La seduzione è un’arte accattivante che prevede l’utilizzo di linguaggi che vanno oltre il contatto fisico e le parole. Una danza a due o più soggetti, dove a comunicare sono sguardi, accarezzamenti, anche a distanza (come quando ci si tocca i capelli o si accomodano i gemelli ai polsi guardando negli occhi un altro individuo), accortezza nei più piccoli dettagli (come quando una donna controlla nello specchietto del make-up le sbavature del rossetto, o un uomo tocca il nodo della cravatta per verificare il suo corretto posizionamento). In psicologia e sociologia, e nel linguaggio comune, per seduzione si intende il processo con cui una persona ne induce un’altra, deliberatamente o inconsapevolmente, a intraprendere una relazione di natura sentimentale o sessuale. Il termine deriva dal latino ‘se-ducere’ e significa letteralmente “portare a sé”, “condurre fuori dal cammino”. Coerentemente con la sua etimologia, il termine può con