Ipocrisie ә schwa
Gloss non afferma di essere portatrice sana di verità assolute, ognuno può fare come meglio crede; assumendosene la responsabilità, può perfino offendere. Tuttavia, c’è già abbastanza sofferenza in questo mondo da poterne evitare qualcuna. Chi legge i suoi libri, apprenderà come sia facile e immediato portare rispetto verso il prossimo con semplici accorgimenti. A esempio, entrando in una classe primaria, salutare con “buongiorno bambine e bambini”.
Personalmente, quando incontra una lesbica, se la vede vedo somaticamente donna, per prima cosa si scusa se usa il femminile, chiede cortesemente come voglia essere declinata o declinato. Etichette che aborrisce, così come non usa gli asterischi - li trova ipocriti - e non vede come qualcosa di non appartenente alla nostra lingua - il suono schwa ә - possa riguardare gli italiani e le italiane, ma desidera con forza portare rispetto a chiunque. Ai propri e altrui figli - e ai loro genitori - raccomanda l’uso del rispetto reciproco, soprattutto quando si designano situazioni stereotipate riguardanti la differenza di genere. In ciò che scrive Gloss mai vedrete infrangere la regola del rispetto, a meno che non sia finalizzata allo sviluppo della storia.
Come in “Bidellume”.
(seguente)
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