Nuove frontiere di seduzione

(precedente) Gloss vorrebbe parlare di letteratura partendo dalla seduzione. La seduzione è un’arte accattivante che prevede l’utilizzo di linguaggi che vanno oltre il contatto fisico e le parole. Una danza a due o più soggetti, dove a comunicare sono sguardi, accarezzamenti, anche a distanza (come quando ci si tocca i capelli o si accomodano i gemelli ai polsi guardando negli occhi un altro individuo), accortezza nei più piccoli dettagli (come quando una donna controlla nello specchietto del make-up le sbavature del rossetto, o un uomo tocca il nodo della cravatta per verificare il suo corretto posizionamento).  

In psicologia e sociologia, e nel linguaggio comune, per seduzione si intende il processo con cui una persona ne induce un’altra, deliberatamente o inconsapevolmente, a intraprendere una relazione di natura sentimentale o sessuale. Il termine deriva dal latino ‘se-ducere’ e significa letteralmente “portare a sé”, “condurre fuori dal cammino”. Coerentemente con la sua etimologia, il termine può conservare una valenza negativa (a quel “cammino” potrebbe aggiungersi l’aggettivo “retto”, ovvero tentare qualcuno a fare qualcosa che non vorrebbe fare), ma viene anche usato in senso neutro o positivo, con l’accezione ‘affascinare’. Gloss suppone che tutte e tutti noi ne abbiamo avuto esperienza. E perché allora “nuove frontiere di seduzione”?  

Perché cambiano i luoghi della seduzione. Nella generazione dei Boomer come Gloss, si seducevano le persone al bar, in discoteca, nei villaggi vacanza, sotto l’ombrellone come in ufficio o a scuola. Oggi, sembra si possa sedurre solo on-line. Eppure ce n’è un’altra, più sottile, che è l’unica forma possibile di telepatia, (per parafrasare Stephen King), intesa come trasmissione del pensiero: la scrittura. Infatti, uno dei "suoi selezionatissimi amici di Facebook", che le acquistò alcune delle opere, le chiese un giorno se “si scrive per sedurre gli sconosciuti”. Gli rispose che “lo scrittore o la scrittrice seducono il lettore per farlo accomodare nel mondo di invenzione che ha creato e farlo identificare coi personaggi. Solo così il libro piacerà.”  

Non è necessità di portarsi a letto una persona. Non è volontà di potenza, dunque, ma volontà di guadagnare con la trasmissione della Cultura. Magari facendo pure del bene. (seguente)

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